Dagli USA stop alle compatte efficienti ed ibride, rivista strategia per FCA, Ford e GM. Gli statunitensi vogliono I SUV
Apprendiamo da Milano Finanza e dai media statunitensi che i maggiori costruttori automobilistici presenti nel mercato a stelle e strisce hanno deciso di rivedere la strategia a riguardo della produzione e vendita di vetture compatte e di veicoli ibridi peer il mercato USA. Da gennaio a marzo 2016 sono state vendute solo 27.667 plug-in; 116mila su 17,4 milioni nel 2015 rispetto a 122mila su 16,5 milioni del 2014. A partire dalla fine del 2015 GM ha ridotto la produzione di veicoli ibridi e di dimensioni compatte; Ford nei giorni scorsi ha annunciato il trasferimento in Messico, dove i costi sono inferiori, dell’assemblaggio delle suo «piccole»; FCA ha deciso di mettere in cassa integrazione un terzo della forza lavoro di Sterling Heigts, nel Michigan (circa 1.300 operai), la fabbrica che sforna la Chrysler 200, basata sull’architettura dell’Alfa Romeo Giulietta con annessi motori efficienti 1.4 Turbo Benzina 160cv con tecnologia MultiAir interamente Made in Italy. Non c’è stato il successo sperato per queste compatte efficienti, i clienti statunitensi preferiscono SUV e berlina di grossa cilindrata. Diverso è il discorso per modelli come Fiat 500 o Mini che in Nord America sono considerati premium.
Prevista perciò una riconversione per il sito FCA di Sterling Heights, sicuramente pick-up o SUV. Il progetto ecologico del Presidente USA Obama sembra non aver incontrato gli umori dei consumatori USA, e dopo qualche anno i costruttori sono costretti a rivedere la loro strategia per poter competere in un mercato sempre più competitivo e aggressivo. La Chrysler 200 a marzo 2016 ha registrato il -68% nelle vendite con 6.176 unità rispetto alle 19.190 unità di marzo 2015.
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